Carmen Fusco
«Il filosofo degli Eroici furori, l’uomo ”contro” oggi non avrebbe trovato spazio. E sarebbe stato condannato al rogo dell’indifferenza, dell’oblio»: il palco non era quello del teatro Parioli di Roma ma Maurizio Costanzo, calcando le scene dell’Umberto di Nola, ha voluto rendere il suo personale omaggio a Giordano Bruno che «a soli 17 anni, mentre i suoi coetanei di oggi inviano sms, scrisse lo Spaccio della bestia trionfante, un’opera che meriterebbe di essere conosciuta di più». L’occasione è stata quella delle celebrazioni in occasione dei 407 anni della morte del filosofo, nato a Nola nel 1548. La città che gli ha fatto da culla, ieri, ha voluto ricordare il più illustre dei concittadini invitando accademici ed esperti di comunicazione. E Maurizio Costanzo ha lanciato un appello agli editori: «Le opere di Giordano Bruno sembrano scritte l’altro ieri. Pubblicatele». E mentre dalla terra di nascita di Giordano Bruno si parla di rivalutazione da una scuola di Alghero, in Sardegna, giunge la testimonianza spontanea di quanto ancora l’eretico sia una figura seguita ed apprezzata. In occasione dei 407 anni dalla sua morte, gli alunni di un liceo classico si sono tassati ed hanno fatto pubblicare un necrologio sulle pagine di «Repubblica»: «Giordano Bruno, vero filosofo, profeta dell’infinito, martire del libero pensiero. Le classi 2° del liceo ”Manno” lo ricordano e lo invitano alla riflessione». Paralleli tra l’epoca delle «grandi intelligenze» e il mondo di oggi «che sta vivendo una stagione di povertà intellettuale» hanno poi fatto scivolare il discorso su un Giordano Bruno «comunicatore» che, per Costanzo, «non può essere paragonato a nessuno». Neanche a Beppe Grillo. La modernità del pensiero del filosofo degli Eroici furori, l’attualità delle opere e dell’insegnamento sono stati il filo conduttore di un animato dibattito che, in perfetto stile «Maurizio Costanzo show», ha animato la giornata nolana delle commemorazioni. Sul palco dell’Umberto anche due studiosi di Giordano Bruno: Antonio Cocozza, docente alla Luiss di Roma ed all’università di Chieti e Luigi Punzo, ordinario di storia della filosofia e preside del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’ateneo di Cassino. «Giordano Bruno – ha sottolineato Cocozza – ci ha tramandato un insegnamento importante sull’approccio critico ai fenomeni sociali e culturali. Ha teorizzato il confronto aperto con tutti, senza preconcetti». Del Nolano, Cocozza ha anche evidenziato la modernità «di una visione global e di un approccio glocal», sottolineando così il profondo rapporto di Bruno con il territorio di appartenenza e la dimensione europea. Dimensione approfondita anche da Luigi Punzo che ha definito il filosofo «un mercante della cultura» il cui merito è stato quello «di aver messo in circolo la civiltà italiana in tutt’Europa». Punzo e Cocozza entreranno a far parte del comitato tecnico scientifico della Fondazione «Giordano Bruno», presieduta dal vice presidente dell’ordine nazionale dei giornalisti, Mimmo Falco: «Le celebrazioni di quest’anno – ha detto sottolineando la riuscita della manifestazione – rappresentano solo il primo passo verso il rilancio dell’opera del filosofo. Organizzeremo un premio letterario che si affiancherà alla fiction ed ai fumetti che già abbiamo intenzione di fare».