Giordano Bruno, un monumento

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Gemellaggio culturale con l’Università ungherese
Giordano Bruno, un monumento

Arriva da Budapest il monumento a Giordano Bruno, donato alla città di Nola dall’università della capitale magiara. L’opera, in legno e vetro, dell’artista tedesco Alexsander Polzin, sarà scoperta lunedì pomeriggio al posto d’onore dello scalone principale della Casa comunale di Nola, nel corso di una cerimonia che vedrà protagonista la delegazione dell’ateneo dell’Europa Centrale. Ieri mattina la presentazione del gemellaggio culturale italo-ungherese e degli eventi legati alle tradizionali celebrazioni bruniane. Si comincerà stasera, con un concerto di musica classica nella chiesa dell’Immacolata; domani l’inaugurazione della mostra «Nel segno dei pianeti di Giordano Bruno», del maestro Felice Storti, lunedì – 17 febbraio – la commemorazione del rogo e la cerimonia di presentazione del monumento.
Alexander PolzinAll’appuntamento di presentazione, nella sede dell’università Parthenope (padroni di casa il rettore Gennaro Ferrara e il pro rettore Claudio Quintano), sono intervenuti la vicepreside dell’ateneo di Budapest,
Ildiko Nagy Moran, la dottoressa Suzana Pani, l’artista Alexsander Polzin, accolti dal sindaco di Nola, Giuseppe Serpico, dall’assessore comunale Agostino Ruggiero, dal presidente del Parco Letterario «Giordano Bruno», Alfonso Porciello, promotore dell’iniziativa di gemellaggio culturale, insieme con il vice rettore Stefan Messeman. La statua originale, scolpita nella sua sagoma slanciata tre anni fa, nell’ambito delle celebrazioni per il quattrocentesimo anniversario della morte di Giordano Bruno, da lunedì rappresenterà il monumento ufficiale della città di Nola al filosofo degli Infiniti Mondi, mentre una copia in bronzo sarà esposta nella sede dell’università dell’Europa Centrale, a Budapest.
Gli scambi culturali non si limiterà al programma allestito per le celebrazioni di questi giorni: nel segno di Giordano Bruno, sono previsti convegni, ricerche, borse di studio per gli studenti delle due comunità universitarie internazionali.
f.m.


Giordano Bruno, a Nola
si scopre il monumento

Da Budapest a Nola nel segno dell’opera di Giordano Bruno. Sarà scoperto oggi, alle ore 16 nel Palazzo Comunale, il monumento donato dall’università dell’Europa Centrale alla città campana.
Un’artistica figura in legno e vetro, dello scultore tedesco Alexsander Polzin, sintesi del gemellaggio culturale che la comunità scientifica magiara e il Parco Letterario «Giordano Bruno» di Nola (d’intesa con l’ateneo Parthenope) hanno sottoscritto per approfondire la ricerca sull’opera universale del filosofo degli infiniti mondi.
Con il sindaco Giuseppe Serpico, l’assessore comunale Agostino Ruggiero e il presidente del Parco, Alfonso Porciello, interverranno alle celebrazioni (oggi, 17 febbraio, è l’anniversario del rogo) l’assessore regionale ai Beni Culturali, Marco Di Lello, il rettore Gennaro Ferrara, la vicepreside dell’ateneo dell’Europa Centrale di Budapest, Ildiko Nagy Moran, la dirigente Suzana Pani, l’artista Alexsander Polzin. Il programma del gemellaggio culturale prevede convegni, ricerche, tavoli di confronto per docenti e studenti delle due comunità universitarie.


Martedì 18 Febbraio 2003
A Nola il monumento donato da Budapest
Città gemelle per Giordano Bruno

C’era la folla delle grandi occasioni all’inaugurazione della statua dedicata a Giordano Bruno. L’opera dell’artista tedesco Alexander Polzin è stata scoperta nel giorno in cui ricorre l’anniversario della morte sul rogo del grande pensatore nolano. È un lunghissimo stelo di legno avvolto su se stesso con la testa in basso ed i piedi in aria e da ieri, sistemato nell’androne del palazzo di città nolano rappresenta, come ha sottolineato il sindaco Giuseppe Serpico, «l’incessante rapporto tra la città ed il suo illustre concittadino».
La scultura di legno alta più di 7 metri, è stata donata alla città natale del filosofo dall’Università dell’Europa centrale di Budapest, la cui sede conserva però il calco in bronzo della produzione artistica del giovane scultore tedesco. A favorire il gemellaggio sono stati l’assessore comunale Agostino Ruggiero e il presidente del Parco Letterario «Giordano Bruno», Alfonso Porciello. «Stiamo celebrando un evento di carattere europeo», ha detto Lorenz Von Hassel del Consolato della Repubblica Federale di Germania.
«È un’occasione importante perché – gli ha fatto eco Nagy Moran, vice preside dell’ateneo dell’Europa Centrale di Budapest – a 400 anni dalla morte, il pensiero di Bruno suscita ancora violente discussioni». Un pensiero, quello del filosofo degli eroici furori, che ben rappresenta i principi ispiratori che hanno portato alla fondazione dell’università ungherese. Ma a dare un significato a quel simbolo che descrive non tanto il corpo quanto il pensiero del Nolano è stato Aldo Masullo, docente emerito di filosofia morale dell’ateneo federiciano. E lo ha fatto citando proprio un passo dell’opera di Bruno: «Farebbe forse male qualcuno che volesse mettere in piedi un mondo rovesciato?».

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